venerdì 8 gennaio 2010

Sotto sotto, gli piaceva...



Capitolo 1
Sotto sotto, gli piaceva...


"Ciao bellissima, come stai" - disse Albert a Rosa e continuò - "Mamma mia che brutta faccia che hai, dormito male, vero?"

Rosa lo guardò, fece una mezza smorfia di sorriso come lei solo sapeva fare e gli rispose subito per le rime:

"Stai zitto, non me ne parlare. E’ stata una nottata pessima e ancor più pessima è stata la giornata di ieri. Per non parlare di tutta la settimana. Dio mio, come vorrei che fosse già la fine del prossimo mese".

Albert chiamò il cameriere ed ordinò due caffè, specificando: "Un caffè macchiato per me, un bicchiere di acqua naturale ed un orzo in tazza grande per la signora".

Rosa lo guardò sorridendo e aggiunse: "Quanto tempo è passato? Un anno? Eppure ti ricordi ancora dei miei gusti"?!

"Già". Aggiunse Albert con un sorriso e un tono gentile e incominciarono a parlare dei vecchi ricordi, di come si erano conosciuti casualmente, quando lui faceva il consulente per un grosso franchising immobiliare e supervisionando il lavoro di un agente della stessa catena a Camaiore, una piccola città nella Versilia interna, aveva conosciuto Rosa che cercava lavoro.

Ad un certo punto Albert, sorseggiando il caffè, guardò Rosa negli occhi e le disse:

"Senti, cara fanciulla, non credo che tu mi abbia invitato questa mattina, prossima al diluvio universale, a prendere un caffè solo per parlare di come ci siamo conosciuti, giusto? Qual è il problema che ti assilla"?

Rosa apprezzava tantissimo la capacità di Albert di arrivare subito al nocciolo, a sviscerare i problemi. Albert non faceva tanti giri di parole, affrontava i problemi della vita e cercava subito di dare una soluzione ad ogni cosa.

Sospirò e penso tra sé e sé:

“magari lei fosse stata come Albert, capace di affrontare i problemi in quel modo così diretto, così sicuro, magari”.

Rosa ammirava Albert, lo stimava e sotto sotto gli piaceva anche. Non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo apertamente, né tantomeno di manifestarglielo come solo sanno fare le donne.

Ogni tanto faceva qualche battutina, ma niente di più. Albert la lasciava cadere puntualmente nel vuoto. Del resto, lui, la considerava solo un’amica. Solo una grandissima amica.

"Vedo che arrivi subito al dunque", rispose Rosa. "Bene, ho un problema".

"Ohhh, hai un problema", la schernì Albert. "Ma non mi dire, sai che non me n’ero accorto"?

Albert si fece improvvisamente serio e con un tono di voce gentile e persuasivo, aggiunse: "Dai, dimmi cosa ti turba".

Rosa cominciò a raccontare ad Albert del suo problema sul lavoro; di quel datore che oltre a sfruttarla, la trattava male e per giunta, non la pagava neppure.

Era un mese e mezzo che aspettava l’ultimo stipendio. Albert ascoltò in religioso silenzio, annuendo di tanto in tanto, senza mai spostare lo sguardo dagli occhi di Rosa.

Ad un certo punto, lei non riuscì a fermarsi e scoppiò a piangere. Era un fiume in piena. Da quando la conosceva, Albert non aveva mai visto Rosa piangere.

Era la lontana parente della Rosa forte, decisa, temprata dalla vita. Evidentemente, il saper di essere al sicuro con Albert, aveva permesso alla ragazza di allentare le sue barriere difensive e di sfogarsi.

Albert si alzò dalla sedia e mentre Rosa restò seduta, l’abbracciò teneramente, cominciando ad accarezzarla dolcemente. La testa di Rosa era appoggiata sul fianco sinistro di Albert ed il volto interamente coperto dalla folta chioma dei ricci capelli.

La fece calmare, continuando a tenerla abbracciata e carezzandole la testa per almeno cinque minuti. Poi s’inginocchiò davanti a lei, le prese entrambe le mani nelle sue e le disse:

"Il problema è serio, ma tu stai tranquilla, ti aiuterò a trovare una soluzione. Ho alcune domande da porti, ce la fai a rispondermi"?

Continuando a singhiozzare, Rosa annui...



la storia di Albert e di Rosa continua nel prossimo post, lasciami un commento...

2 commenti:

  1. bello questo film, a quando la prox puntata?

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  2. caro Ricky,
    ne trovi ogni giorno un pezzetto, pubblicato qui, su questo blog...

    un abbraccione

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